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Sentenza: ok a gatti liberi in condominio

Tribunale di Milano, per il giudice il micio ha indole sociale. Aidaa, una vittoria

08 agosto, 18:08
Una foto di archivio di un gatto Una foto di archivio di un gatto
Sentenza: ok a gatti liberi in condominio

di Fabrizio Cassinelli

MILANO - Una sentenza del Tribunale di Milano tutela le colonie feline che proprio nei periodi estivi, quando le città si svuotano, subiscono, oltre l'abbandono, anche le ire di chi proprio i gatti non li tollera. I mici, infatti, sono animali socializzanti per antonomasia. In questo senso il loro aggirarsi liberamente per gli stabili condominiali non è contrario alle regole, anzi, è in qualche modo un loro diritto. E' questo il significato di una sentenza del tribunale di Milano, che nel capoluogo lombardo ha dato ragione alla 'gattara' di un palazzo in via Mar Nero.

Nel palazzone di periferia, la donna si era vista citare in causa da una coppia che vive nel condominio e che chiedeva la rimozione delle cassette in cui veniva lasciato il cibo, l'allontanamento degli animali e un risarcimento morale agli altri condomini. "La decisione del giudice civile, invece - sottolinea l' Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente in un post su Facebook - richiama per la prima volta le normative della Legge 281, riconoscendo che i gatti sono animali sociali che si muovono liberamente e quindi 'nessuna norma di legge ne' nazionale né regionale proibisce di alimentare gatti randagi nel loro habitat...' e che 'i gatti che stazionano e vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo'".

Una sentenza definita storica dagli animalisti. Soprattutto perché, ad esempio, a differenza di Roma a Milano le colonie feline sono quasi tutte condominiali, l'unica all'aperto era quella del Castello che però dopo i lavori di ristrutturazione oggi non esiste più. "Si tratta di una sentenza che rende giustizia a tanti amanti degli amici felini - dice Leila Nur, vicepresidente di Aidaa - Abbiamo deciso di diffonderla perché poco nota e perché proprio in questo periodo estivo nelle grandi città le colonie feline sono facile bersaglio di condomini che in agosto approfittando dell'assenza di chi si prende cura di loro durante l'anno cercano di allontanarli e a volte addirittura catturandoli. Speriamo che questa sentenza serva finalmente da deterrente".












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Animali: 'gigante george', in Arizona cane piu' alto mondo

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MILANO, IL MASTINO PESA 87 KG. «NESSUN MOTIVO PERCHÉ NON POSSA USUFRUIRE DELL'IMPIANTO»

Cane troppo grosso, vietato l'ascensore

Il divieto imposto da un amministratore di condominio. Ma l'Aidaa: lo revochi altrimenti lo denunciamo

 

Un mastino inglese
Un mastino inglese
MILANO - Cane troppo grosso? Allora non può salire sull’ascensore condominiale e deve farsi le scale. Succede a Milano, dove l’amministratore di un condominio della zona di via Melchiorre Gioia ha vietato l’uso dell’ascensore condominiale a Tobia, un mastino inglese, in quanto il bellissimo molosso pesa troppo. O almeno così secondo i parametri del zelante ammnistratore.Per la verità Tobia pesa 87 chili e, visto che ad oggi ha solamente 15 mesi di vita, dovrà svilupparsi ancora e quindi il suo peso molto verosimilmente supererà il quintale: questo però, ad avviso della sua padrona, che abita con lui in un appartamento del quinto piano, non è motivo sufficientemente valido per proibire a Tobia l’uso dell’ascensore. Per questo motivo la donna si è rivolta allo sportello online di Aidaa, l’Associazione italiana a tutela degli animali e dell’ambiente, denunciando il fatto e chiedendo ai responsabili dell’associazione animalista un consiglio su come risolvere la questione.

 

CANE BUONISSIMO - Dopo una veloce «indagine» dalla quale è emerso che Tobia è un cane buonissimo, che nonostante la sua mole non ha mai dato fastidio a nessun condomino, che i proprietari di Tobia sono ligi al dovere e che provvedono a pulire e a profumare l’ascensore ogni volta che il buon molosso la utilizza. E che inoltre Tobia è piuttosto pigro e che non vuole saperne di fare le scale manco morto, figuriamoci cinque piani, il tribunale degli animali di Aidaa ha emesso una sentenza di conciliazione con la quale si impone al condominio di lasciare utilizzare l’ascensore a Tobia, in quanto è stato appurato anche che il suo peso è in conformità con il limite massimo previsto per il trasporto in ascensore (complessivamente 250 kg) e che bilancia alla mano Tobia e i suoi due proprietari insieme non superano i 220 kg e quindi che rientrano abbondantemente nei limiti massimi previsti dal trasporto.

 

DENUNCIA PER MALTRATTAMENTO - Inoltre il tribunale degli animali ha anche stabilito, a tutela del cane, che lui deve usare l’ascensore per poter accedere alle zone a lui riservate nei parchi della zona. «Ora - spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa - attendiamo che l’amministratore tolga l’assurdo divieto altrimenti senza pensarci un minuto lo denunceremo per maltrattamento di animali e con il certificato del veterinario alla mano che spiega che che Tobia non può sopportare cinque piani di scale in salita e discesa proprio a causa del suo peso lo trascineremo in tribunale e chiederemo la sua condanna ed un risarcimento con il quale i proprietari di Tobia potranno comperarle da mangiare per i prossimi 10 anni: e vista la sua mole, è facile pensare che non sarà una richiesta di lieve entità economica». (ApCom)


08 dicembre 2009

 
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